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NUTRIGENETICA: L’ALIMENTAZIONE FIGLIA DEI NOSTRI GENI

Ultimamente abbiamo letto e sentito parlare di completamento della mappatura del genoma umano dopo più di vent’anni di ricerca.  Ma in che modo quest’informazione riguarda anche la scienza della nutrizione?

La Nutrigenetica è l’area della genetica che studia il rapporto tra genoma e molecole alimentari, nello specifico, il modo in cui i nutrienti vengono metabolizzati da ciascun individuo in base al suo DNA. Nonostante l’essere umano condivida quasi il 98,8% del codice genetico, non siamo tutti uguali, e questa variabilità interpersonale è capace di influenzare anche la nostra alimentazione. Infatti, se due individui seguissero lo stesso identico regime alimentare, non otterrebbero sicuramente gli stessi risultati, sottolineando come la genetica individuale interferisca nella riposta dell’organismo agli alimenti introdotti con la dieta. Le nuove scoperte scientifiche hanno reso possibile l’ingresso della nutrizione nell’era della genomica, come già è avvenuto per la medicina e la farmacologia personalizzata. Oggi è quindi possibile identificare varianti genetiche attraverso test ematici o tamponi salivari, che permettono al nutrizionista di sviluppare una dieta altamente personalizzata ed efficace, figlia di uno studio delle necessità di ogni singolo individuo.

La dieta del DNA è realmente più efficace?


Nonostante i promettenti obiettivi raggiunti dalla scienza, oggi non possiamo parlare di scelte alimentari basate esclusivamente sul profilo genetico. La capacità del nutrizionista deve essere quella di inserire i risultati all’interno di una strategia funzionale personalizzata e di correlarli con la clinica del paziente. Il risultato di un test genetico da solo non può determinare l’anamnesi e soprattutto non è detto che identifichi sempre una carenza o una patologia. Ad esempio, i soggetti portatori degli alleli relativi alla celiachia, non necessariamente sono o saranno celiaci per cui sarebbe sbagliato, se non controproducente, eliminare totalmente il glutine dalla loro alimentazione. I test nutrigenetici sono uno strumento prezioso per studiare alcuni metabolismi o per identificare soggetti con aumentato fabbisogno di nutrienti tra cui vitamine e minerali. Parliamo ad esempio di pazienti con mutazioni a carico del gene MTHFR che influenza il metabolismo di folati.


Tra le varianti genetiche più indagate ci sono:

HLA DQ2 e DQ8 predisposizione alla celiachia e intolleranza al glutine
MTHFR metabolismo dei folati
FADS metabolismo degli acidi grassi legati ai processi infiammatori
MCM6 intolleranza al lattosio
CYP1A2 sensibilità alla caffeina
ACE sensibilità al sale alimentare
APOE metabolismo lipidico e rischio cardiovascolare
PPAR-y, TCF7L2, KCNJ11 metabolismo degli zuccheri e predisposizione al diabete 

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Dr.ssa Giulia Verdone – Dietista esperta in nutrizione clinica